comunicati
Comunicato Stampa | 6 luglio 2017
Circolo Pink GLBTEQ Verona
A Verona è arrivato, se mai se ne era andato, il “NAZI-PENSIERO”.
Il vicesindaco Fontana spiega molto bene quale sarà la direzione della nuova amministrazione in materia di famiglie.
Le dichiarazioni del nuovo vicesindaco di Verona, l’europarlamentare della Lega Lorenzo Fontana, incarnano perfettamente il “nazi-pensiero” della nuova amministrazione di Verona. Lorenzo Fontana glissa sulle polemiche generate dal programma elettorale del nuovo sindaco di Verona quando parla di «ritiro dalle biblioteche e dalle scuole comunali o convenzionate (nidi compresi) dei libri e delle pubblicazioni, che promuovono l’equiparazione della famiglia naturale alle unioni di persone dello stesso sesso»reputando il tutto come una “polemica inutile” salvo poi soffermarsi sulla difesa della famiglia naturale come unico soggetto riconosciuto dalla nuova amministrazione, diritti e sostegno a questo unico soggetto famigliare, escludendo cosi altri modelli ormai presenti stabilmente nella nostra società.
Fontana parla poi del “problema demografico” legato probabilmente alle nascite, come se le famiglie composte da persone dello stesso sesso ne fossero la causa, in Italia non è possibile per una coppia gay, omo o lesbo che sia, adottare un figlio, un figlio ha bisogno di due bravi genitori indipendentemente che siano di sesso diverso o lo stesso.
Cosa vuol dire poi quando afferma che ,«i bambini vanno educati sul modello della famiglia naturale…altre formule strane non mi piacciono”. Che piacciano o no a lui ha poca importanza, qui c’è un vuoto legislativo che va colmato altrimenti lascia solo spazio a questo “nazi-pensiero” che vuole la famiglia naturale centro di tutto, ma questa è l’ideologia che genererà disparità, pregiudizi e discriminazioni, messe nero su bianco. Tutto ciò ci riporta al periodo storico quando sono state emanate le leggi razziali. Questo è il vero nocciolo del problema che si nasconde dietro un programma politico e amministrativo che parla chiaro, il ritorno a una società che invece che accogliere esclude, e non sono le persone dello stesso sesso o altri modelli di famiglie, ma tutto quello che la cosiddetta “norma-naturale” non riconosce come realtà e come alternativa di quelle radici cattoliche-integraliste che hanno ben attecchito sul territorio veronese.
Non dimentichiamoci che se il nuovo sindaco di Verona ha inserito nel suo programma uno specifico capitolo sulla questione “gender” lo si deve al fatto che qui quelle pratiche politiche hanno trovato entrature di ogni tipo, questo però lo dobbiamo al suo avversario ed ex compagno politico Flavio Tosi.
L’attacco alle libertà di informazione e formazione è chiaro, il nuovo regime è arrivato e ha da subito deciso di farci capire quale direzione ha preso e quale parte della nostra società intende sostenere e riconoscere come soggetto di diritto. Il ritiro dei libri “gender”, se sarà attuato, è probabilmente la prima azione che la nuova amministrazione veronese intende attuare, dobbiamo aspettarci sicuramente di peggio. Anche altre amministrazioni si sono scagliate contro questi libri sempre spinte dal desiderio di affermare la supremazia della famiglia naturale, in Veneto poi abbiamo anche l’assessora Donazzan che in più di un’occasione ha fatto sentire il suo pensiero fortemente integralista contro le persone gay, lesbiche e trans.
A Verona non c’è un solo sindaco ma due, Sboarina eletto e Fontana scelto per guidare la nuova ideologia della razza.
Comunicato Stampa | 1 luglio 2017
Circolo Pink GLBTEQ Verona
Ecco l’ennesimo fattaccio dove una persona Trans è oggetto di discriminazione proprio perché Trans.
Due mondi, da una parte un amministratore con delega al commercio del Comune di Peschiera, Luca Righetti, e dall’altra una persona Trans “Alessio” che cerca faticosamente di lavorare. La domanda è: ma perché mai una persona Trans non può lavorare e in questo caso partecipare a dei mercatini? Quale legge lo impedisce? Nessuna, se non quella della non conoscenza, della discriminazione, della percezione negativa che molti hanno delle persone Transessuali, in questo caso è un amministratore comunale. Ecco la gravità. Oltre al fatto in sé fortemente discriminatorio con un messaggio che alimenta l’avversione che si ha nei confronti del diverso, l’aggravante è proprio il ruolo di Luca Righetti.
Un amministratore dovrebbe essere estraneo a simili atteggiamenti, proprio perché amministratore, tirato in ballo per una questione lavorativa dovrebbe essere a disposizione dei cittadini e delle cittadine al di la’ dei propri orientamenti sessuali, politici e religiosi.
Se poi vogliamo passare alle motivazioni giustificatorie espresse, quali la stanchezza, la giornata difficile, possiamo dire che sono condizioni che possiamo vivere tutte e tutti ma che non giustificano né il messaggio e neppure l’atteggiamento della Sindaca che difende il suo amministratore. Aver vissuto una giornata difficile non legittima a prendersela con chi ha chiesto uno spazio per lavorare, solo perché Trans.
Ci chiediamo a chi era indirizzato il messaggio? Anche questo è grave e fa riflettere. Righetti fa diventare una richiesta di lavoro un “pettegolezzo” discriminante, alimentando solo un sentimento negativo che spesso poi si trasforma in violenza fisica, sociale e psicologica.
Ad “Alessio” per ora possiamo solo dire che non è sol*, che sul territorio veronese ci son altre persona Trans e anche associazioni e gruppi che possono essergli vicin*.
Alla Sindaca di Peschiara e a Luca Righetti possiamo proporre un corso di formazione sulla non discriminazione in base all’orientamento sessuale e all’identità di genere che coinvolga tutta l’amministrazione di Peschiera. Un percorso tutto da costruire ma che potrebbe essere molto utile a tutte e tutti. Le dimissioni non servono a nulla, qui si deve agire sul piano culturale e sulla distorta conoscenza che mediamente si ha delle persone Trans.
Comunicato Stampa | 3 giugno 2017
Circolo Pink GLBTEQ Verona
Elezioni comunali 2017
5 canditat* per cambiare Verona. 5 persone in cui continuare a credere.
Abbiamo deciso di uscire allo scoperto, di fare i nomi, di appoggiare una lista, anzi, due. Ci abbiamo pensato e alla fine eccoci qui anche noi del Pink, perché questa città è anche nostra, ci siamo nate e nati e ci abbiamo già provato a cambiarla, a migliorarla in anni e anni di battaglie per renderla più vivibile e più gentile. Anni duri, sempre sulle barricate, a volte in pericolo, preoccupati per noi ma anche per amiche e amici. Verona è una città che ti mette alla prova da subito, non serve andare a cercare il marcio: basta aspettare, tanto di motivi per essere in piazza a esprimere il proprio dissenso la città ne offre sempre molti, fin troppi.
Le elezioni comunali sono una possibilità, un’occasione di cambiamento per noi e la città dato che anche ora, come tanti anni fa, Verona è e rimane un laboratorio della destra e dell’integralismo cattolico, due tristi realtà con cui noi gay, lesbiche, bisessuali, trans e etero del pink ci siamo purtroppo dovutI confrontare, a volte anche in maniera molto repressiva.
Qui la destra, con i suoi interessi culturali ed economici ha condizionato tutto da sempre, ha modellato un territorio e la sua mentalità razzista. Non è stato e non è tuttora facile ma questo ci ha anche dato un motivo per resistere, per credere nel cambiamento. Ci credevamo 20 anni fa e ci crediamo ancora.
Chi sono queste 5 persone che si candidano per Michele Bertucco Sindaco (LISTA VERONA IN COMUNE)?
Compagni di viaggio reali, non solo nomi presi da una lista.
Roberto Aere – attivista gay storico a Verona e per anni militante del circolo Pink;
Cristina Stevanoni – con lei ci siamo battuti perché la Passalacqua rimanesse alla città;
Francesca Bragaja – antifascista e al fianco dei migranti in tante battaglie per i loro diritti;
Alessia Berardinelli – anche con lei al fianco dei migranti,
Jack Salbego – antifascista che si è sempre speso per il riconoscimento dei nostri diritti e delle diversità.
Ecco, questa è la squadra in cui crediamo, sicuramente ce ne son altre e altri meritevoli in lista con Bertucco, ma queste sono le persone con cui abbiamo condiviso tanta strada e con cui vorremmo condividere quella che ancora è da fare.
Alla comunità GLBT di Verona e non solo chiediamo di non essere ciechi e di fare una scelta come l’abbiamo fatta noi in tutti questi anni, se dovete dare il vostro voto, quest* sono i nostr* campion* da votare.
Comunicato Stampa | 1 giugno 2017
Circolo Pink GLBTEQ Verona
Flavio Tosi si presenta a “sorpresa” al milord serata gay veronese.
Una campagna elettorale decisamente molto diversa.
Apprendiamo dalla pagina Facebook del Milord, nota serata gay veronese, che Flavio Tosi sindaco uscente della città era presente domenica 28 maggio alla chiusura invernale, lo si scorge fra il pubblico intento a bere e a godersi, finalmente, lo spettacolo offerto dalle Drag Queen del Milord.
La domanda sorge spontanea, ma cosa di faceva Tosi alla serata gay? Campagna elettorale per la sua morosa? Si godeva finalmente lo spettacolo fra un pubblico forse un po’ incredulo? E’ capitato per caso non sapendo che la serata era gay? Ecc ecc…
In ogni caso Flavio siamo contenti per te, che sia la volta buona che fai un passo indietro e con la tua bella faccia tosta ti ricordi di tante “piccole” malefatte che hanno visto come protagoniste proprio le persone omosessuali e transessuali veronesi.
Ma ricordiamo un po di queste cose:
– Ha firmato ordinanze varie l’ultima contro chi da soldi alla povera gente che chiede le elemosine in centro,
– Ha portato avanti battaglie contro immigrati, Rom e Sinti,
– E’ andato a cortei nazi-fasciati e il suo capolista in consiglio comunale era il chitarrista dei Gesta Bellica gruppo nazi-rock,
– Ha patrocinato e partecipato a convegni integralisti dei movimenti NO-GENDER proprio contro le persone omosessuali e transessuali,
– Si è opposto nel 2014 alla revoca delle mozioni omofobe del 1995,
– Nel 2001 quando era Assessore alla Sanità della Regione Veneto ci ha definiti cosi “Gli omosessuali devono smetterla di vedere discriminazioni dappertutto […] Dicano quello che vogliono, la loro non П una condizione di normalità …”,
– Sempre nel 2001 durante uno dei Pride veronesi era presente alla messa riparatrice organizzata a Castel San Pietro,
– Nel 2005 sempre in occasione di un’altra manifestazione GLBT a Verona Flavio Tosi ha partecipato ala Via Crucis riparatrice organizzata dai movimenti integralisti cattolici, in quell’occasione indossava una maglietta con scritto “Noi Romeo e Giulietta, voi Sodoma e Gomorra” sempre sulla stessa manifestazione Tosi si esprimeva cosi sulle pagine de L’Arena: “Dietro il Gay Pride c’è il disegno della sinistra di minare i valori fondanti della nostra società, come dimostra anche il fatto che c’è chi, per risolvere il problema della natalità, punta a far arrivare gli immigrati invece di potenziare la politica a favore della famiglia. Il pericolo П che vengano contrabbandati come normali comportamenti che in realtà non lo sono, distruggendo così il nostro modello sociale”.
Insomma con noi gay lesbiche e trans coerenza a 1000 fra passato e presente. Ma le persone cambiano e a volte ci sorprendono, dai Flavio che forse anche per te nulla è perduto.
Comunicato Stampa | 22 maggio 2017
Circolo Pink GLBTEQ Verona
Soffia un vento conservatore soffia sull’Università di Verona.
Annullato incontro con il SAT PINK di Verona e Padova.
In occasione della Giornata Internazionale contro l’OmoLesboBiTransfobia il SISM, Segretariato Italiano Studenti di Medicina dell’Università di Verona, ha chiesto al SAT PINK di essere presente all’incontro “LA MERENDA TEMATICA”, per discutere con loro di Transessualità, con la presenza di due operatori Trans del SAT PINK.
La cosa ci ha subito trovato molto entusiaste/i, l’ambiente universitario è per noi cruciale, soprattutto perché quelli che vi avrebbero partecipato saranno i medici del futuro e rfornire formazione e informazioni sulle persone transessuali è altamente positivo al fine di una reciproca conoscenza e per un corretto approccio sotto il profilo medico-sanitario. Il SAT PINK ha già organizzato in passato un convegno presso l’ateneo di Borgo Roma con una buona partecipazione di operatori sanitari, osteggiato, però, dall’estrema destra veronese e da Christus Rex.
In questi giorni ci è stato comunicato dai rappresentati veronesi del SISM che l’incontro è stato annullato per apparenti motivi di indisponibilità di aula e di una non ben chiara procedura di comunicazione interna all’università: sembra, infatti, che mancasse la firma di un docente per poter autorizzare l’iniziativa. Noi non conosciamo le prassi interne di programmazione delle loro attività, tuttavia ci è parso molto strano che all’ultimo venisse annullato l’incontro previsto da settimane e che gli studenti siano stati incoraggiati, dal Presidente del Corso di Laurea, a trasferire l’attività altrove, come da loro comunicatoci.
L’Università di Verona è sotto ai riflettori per varie polemiche, rea di dar troppo spazio alle tematiche GLBT. Accuse che, ovviamente, arrivano dal mondo dell’integralismo cattolico locale e nazionale: che sia forse questa la vera causa dell’annullamento dell’iniziativa programmata per martedì 16 maggio presso la facoltà di medicina a Verona? Vogliamo credere alla buona fede degli studenti del SISM ma il dubbio è molto forte, dubbio che forse anche loro hanno condiviso ma a cui non hanno dato risposte.
Abbiamo anche chiesto che l’incontro venisse spostato ad altra data, proprio per agevolare quelle procedure burocratiche che non erano state correttamente seguite, ma gli studenti del SISM hanno preferito congelare l’iniziativa. Diffonderanno in ogni caso il materiale di infografiche preparato per l’occasione. Se l’intento era far passare dei contenuti legati alla transessualità in occasione della Giornata Internazionale contro l’OmoLesboBiTransfobia possiamo dire che la faccenda si fa ancora più triste e preoccupante.
Al SISM il SAT PINK ha proposto anche un corso di formazione sempre sulla transessualità e sul percorso di transizione, e ci auguriamo che tale corso possa trovare cittadinanza presso la facoltà di medicina: l’accoglienza è stata positiva. Speriamo che lo si voglia organizzare e ospitare in via ufficiale, questo fugherebbe ogni nostro ragionevole dubbio.
Comunicato Stampa | 27 marzo 2017
Circolo Pink GLBTEQ Verona
Una serata per ricordare un picchiatore fascista.
Mercoledì 29 marzo presso il teatro comunale Camploy si terrà una serata per ricordare Nicola Pasetto, picchiatore fascista morto nel 1997. Nell’agosto del 2007 il comune di Verona gli dedicò una via con questa motivazione «…Nicola Pasetto ha lasciato una traccia indelebile della propria attività politica e sociale a favore della propria città. … Se la memoria storica di una città e di un’amministrazione è fatta anche di uomini, e di figure simboliche, Nicola Pasetto merita sicuramente di essere ricordato fra queste, e può rappresentare, per le giovani generazioni, un chiaro esempio di lealtà onestà e coraggio, di passione civile e amore sincero per la propria città e per la propria gente….» fu uno dei primi atti dell’amministrazione Tosi nel 2007.
La sera del 4 aprile 1981, in piazza Cittadella a Verona, alcuni giovani stavano affiggendo manifesti contro la pena di morte, furono aggrediti da Nicola Pasetto e da altri con spranghe, tubi metallici e un crick. Pasetto fu arrestato, passò un mese in carcere, poi in fase istruttoria sopravvenne un’amnistia che estinse il reato. I tre ragazzi assaliti ebbero 20, 10 e 3 giorni di prognosi. Pasetto fu militante del Fronte della Gioventù, nel 1992 diventa deputato con l’MSI.
Il Teatro Camploy è comunale, si trova nel quartiere degli immigrati di Verona, a due passi dalla sede del Circolo Pink, dall’Istituto Storico per la Resistenza e dalla sede dell’ANPI.Alla serata per il suo ricordo suoneranno gruppi nazi rock: La compagnia dell’anello, La vecchia sezione e un componente degli Hobbit, altro gruppo molto noto nel panorama musicale dell’estrema destra. Un concerto Nazi Rock in piena regola, nel cuore di Veronetta, quartiere degli immigrati Verona. Giorni fa Forza Nuova ha dato notizia di una ronda alla Stazione di Porta Nuova (molti immigrati si trovano nel piazzale della stazione) mentre Matteo Salvini annuncia la volontà di essere a Verona il 25 aprile.
Mercoledì 29 marzo concerto nazirock in un teatro comunale per ricordare un picchiatore fascista, tutti segnali molto preoccupanti in una città che si avvicina alle prossime elezioni.
Il 29 marzo anche noi antifascisti saremo in quartiere.
Comunicato Stampa | 24 marzo 2017
Circolo Pink GLBTEQ Verona
25 Aprile – Verona medaglia d’oro della resistenza
#NoSalviniAVerona
Stamattina, in occasione della conferenza stampa tenuta da Matteo Salvini in piazza Bra, due attivisti del locale Circolo Pink hanno contestato la sua annunciata presenza a Verona per il 25 aprile e la sua politica razzista e xenofoba.
Gli antifascisti, che esponevano cartelli della memoria ricordando la medaglia d’oro meritata dalla città per gli eroici episodi della Resistenza, sono stati aggrediti a spintoni da due zelanti servitori di Salvini fino all’intervento del dirigente della Digos.
Tra i sostenitori di Salvini (non molti a dire il vero) spiccava l’ex assessore Enrico Corsi, già condannato per propaganda razzista insieme al sindaco Tosi.
#NoSalviniAVerona #25Aprile2017 #CircoloPink #antifascismo
Comunicato Stampa | 23 marzo 2017
Circolo Pink GLBTEQ Verona
Zelig arriviamo
Povia e Amato a Verona cercano il nemico della famiglia.
Questa sera Il Popolo della Famiglia ha inaugurato ufficialmente la sua campagna elettorale a Verona. Lo ha fatto con uno spettacolo in grande stile, protagonisti sul palco Povia e Gianfranco Amato a far divertire tutti (Zelig arriviamo).
C’eravamo però anche noi gruppi Gay, lesbici, trans, etero di Verona, fuori dal teatro con un contro volantinaggio e poi dentro a cercar di capire chi è quel nemico della famiglia che è la vera ossessione di Pavia e Amato.
Una presenza esterna, la nostra, che infastidito non poco gli organizzatori della serata venuti più volte a lamentarsi con le forze dell’ordine, secondo loro non potevamo stare li, naturalmente non ci siamo sposate e spostati di un metro.
Quello che lascia attoniti è l’incredibile quantità di idiozie che son riusciti a dire dal palco. La famiglia questo oscuro soggetto che va difeso da fantomatici nemici, prima ci fu Stalin come detto dal palco, ora forse noi gay ma ben non si è capito.
Il povero candidato sindaco del Popolo della Famiglia, Filippo Grigolini, all’inizio della serata dal palco non è riuscito a farsi capire da nessuno, anche lui forse intimidito dalla presenza di Povia e Amato che in un crescendo di applausi e demenzialità hanno assicurato a Grigolini un sicuro “successo” con la benedizione della scuola alle Stimate che ha concesso il Teatro.
Che dire, la solita Verona che non si smentisce mai.
Pink Verona, Milk Verona LGBT Community Center, Comitata Giordana Bruna, UAAR circolo Verona,
Arcigay Verona.
Comunicato Stampa | 20 marzo 2017
Circolo Pink GLBTEQ Verona
“Noi condividiamo il pensiero di Amato e Gandolfini”.
La politica omo-transfobica che l’istituto scolastico Stimate sta portando avanti in vista delle prossime elezione comunali.
Questa mattina abbiamo preso il telefono in mano e abbiamo chiamato prima padre Bissoli, direttore del Teatro Stimate, e poi anche il preside delle Scuole alle Stimate di Verona, istituto cattolico paritario molto famoso in città.
La domanda che abbiamo posto a padre Bissoli riguardava la gestione del calendario del teatro mentre al preside abbiamo chiesto come mai una scuola dalla grande tradizione cattolica, con una mission improntata sul rispetto come le Stimate, dava spazio alle conferenze omofobe di Gandolfini, Amato e Povia.
Giovedì p.v. 23 marzo, al Teatro Stimate, ci saranno infatti Gianfranco Amato (Giuristi per la vita e co-fondatore del movimento politico del Popolo della Famiglia) e il cantante Povia mentre il 31 marzo, sempre nella stessa sala, parlerà Massimo Gandolfini. Conosciamo molto bene i personaggi e non c’è bisogno di presentazione: il portato discriminatorio che ogni volta esprimono nelle loro conferenze è sempre molto forte e alla base di gran parte del pensiero cosiddetto “NO-GENDER”.
P. Bissoli ha risposto che loro ospitano chi vogliono, liquidando così la telefonata e ha concluso: “In ogni caso a decidere il calendario del teatro è la scuola”.
Dal canto suo il preside, prof. Umberto Fasol, ci ha risposto che Amato e Gandolfini sono molto coraggiosi nel fare quello che fanno, che condivide in gran parte il loro pensiero, che sono due voci fuori dal coro e che ormai siamo cosi bombardati da contenuti omosessuali tramite la TV (ha portato l’esempio di Sanremo) per cui va bene dar voce anche a loro, nel rispetto di tutti naturalmente – ha precisato. Il preside ci ha pure detto che, nel caso di Amato, la scuola concede la sala ma che l’organizzatore è un altro, ossia Il Popolo della Famiglia, che sostiene uno dei candidati a sindaco di Verona, Filippo Grigolini. Anche le Stimate son scese in campagna elettorale.
Non è la prima volta che al Teatro Stimate si ospitano personaggi dal chiaro e palese pensiero omofobico, era già successo nel 2014 e 2016. Sentirsi dire da un preside scolastico che condivide in gran parte il pensiero di Amato e Gandolfini è, a nostro parere, molto grave: significa solamente repressione e discriminazione nei confronti di quei giovani gay, lesbiche e trans che frequentano le Stimate, altra riflessione non si può fare.
Le Stimate sono una scuola paritaria, coprono tutto l’arco “educativo” scolastico, il titolo della loro mission è “Educare le nuove generazioni alla libertà e alla responsabilità”.
In città e il provincia sono molto conosciuti e il portato culturale ed “educativo” di questo appoggio è molto pesante. Quello che possiamo dire è che quando una scuola non riesce ad avere rispetto delle differenze ha in parte fallito nella sua missione formativa.
Altro è l’appoggio politico che la Scuola e il Teatro danno al candidato sindaco del Popolo della Famiglia, aspetto da non sottovalutare, dato che molti dei relatori e portatori del pensiero “NO GENDER” hanno trovato in Verona uno dei terreni politici e culturali più fertili d’Italia.
La partita elettorale si gioca adesso anche dentro le scuole veronesi.
Comunicato Stampa | 10 gennaio 2017
Circolo Pink GLBTEQ Verona
Due note da sottolineare sulla giornata di ieri. Un unico termine che le unisce: RIDICOLI!
Ieri sera in centro a Verona ha sfilato l’estrema destra camuffata da “Verona ai Veronesi” (in gran parte militanti di Forza Nuova) autorizzata dal questore.
Possiamo dire che dopo tanto cancan siamo delusi? Possiamo. Poche centinaia di fasci (sempre troppi naturalmente) ma nulla rispetto all’invasione prospettata. Alla fine tutto si è rivelato un grosso BLUFF per loro e per la questura che ha impiegato decine di mezzi e centinaia di agenti per militarizzare la città o, come pensano forse loro, per metterci in sicurezza.
Quello che va sottolineato è che di VERONESI CITTADINI CLASSICI NON C’ERA NESSUNO ma NESSUNO, solo loro e in più molti neonazisti venuti da altre province. Se volevano replicare le manifestazioni fatte in provincia hanno fallito clamorosamente.
Le migliaia di persone annunciate non sono arrivate, la città non ha risposto alla loro manifestazione e appello all’odio contro migranti e rifugiati. Questo è il vero risultato del delirio messo in atto ieri sera da “Verona ai Veronesi” e questore di Verona, con l’odierno beneplacito dei media.
Inoltre: il RIDICOLO “BLIZ” messo in atto ieri pomeriggio dalla polizia di Verona in centro città per bloccare un volantinaggio di controinformazione.
Ieri pomeriggio 8 appartenenti all’Assemblea 17 Dicembre hanno fatto un volantinaggio in centro città lungo il percorso della manifestazione serale. Abbiamo attaccato con un nastro adesivo di carta rigorosamente fuori da spazi adibiti a cartelli stradali o altri oggetti di utilità pubblica un volantino che descriveva la reale situazione alla città e l’abbiamo anche distribuito ai passanti e in alcuni esercizi commerciali. La polizia ci ha fermati due volte con identificazione e prospettato una denuncia per affissione abusiva e resistenza a pubblico ufficiale se non avessimo consegnato i volantini. Un delirio cittadino messo in atto da un questore che ha autorizzato una manifestazione razzista e ha negato al resto della città di esprimere una posizione in solidarietà con i migranti.
L’articolo de L’ARENA è ridicolo: per un centinaio di volantini attaccati si legge che potremmo essere denunciati per “danneggiamento per motivi di sicurezza”.
La forza pubblica è nel panico o forse non ha altro da fare? Ma questore e prefetto non dovrebbero vigilare sulle derive razziste e fasciste? Viene da dire forse no.
Ringraziamo tutte e tutti i cittadini presenti ieri sera in Piazza Isolo alla nostra conferenza stampa.
Comunicato Stampa | 23 dicembre 2017
Circolo Pink GLBTEQ Verona
Dopo il terremoto, c’è anche chi ha bisogno di una zampa.
Il Circolo #Pink di #Verona devolve 978,00 euro all’ENPA di Perugia per aiutare gli animali terremotati.
Il sisma del 25 agosto in centro-Italia ha lasciato senza una casa anche cani e gatti. Un dramma nel dramma. Per questo noi del Pink abbiamo deciso di prenderci cura anche di loro. La presidente della sezione #ENPA di Perugia, dott.sa Paola Matrigali Tintori ci ha raccontato che stanno attualmente ospitando, presso il loro Rifugio, 20 cani e 30 gatti: sono stati tutti portati dai proprietari che si sono trovati senza casa dopo il secondo sisma.
La speranza è di ricongiungerli alle loro famiglie, alla consegna delle abitazioni provvisorie in legno. I volontari dell’ENPA inoltre cercano di inviare nei punti di raccolta cibo per i cani e i gatti che sono rimasti liberi sul territorio.
Grazie a loro tutti questi nostri amici animali hanno ricevuto conforto, assistenza e coccole.
Per contribuire: http://lnx.enpapg.it/enpapgnew/enpaperugia_046.htm
Comunicato Stampa | 24 novembre 2017
Circolo Pink GLBTEQ Verona
Anche Verona avra’ il suo (S)#FamilyDay.
Sabato 26 novembre è in programma a Verona una manifestazione nazionale organizzata dal “Comitato Famiglie per il NO”, che si terrà in Piazza Cittadella alle ore 10.00 del mattino. Se non volete perdervi il programma completo domenica 27, il giorno dopo, in Piazza Brà si ritrovano le #SentinelleInPiedi.
Lo abbiamo già detto, a Verona non ci si fa mancare nulla, una città sempre accogliente per i gruppi “NO #GENDER”. A capo di tutto ci sta Massimo #Galdolfini, già organizzatore del Family Day romano e ospite fisso a Verona con le sue conferenze integraliste e, aggiungiamo, ormai patetiche “NO #GENDER”.
In una mail diffusa da #Alleanza cattolica si legge: “La piazza di Verona sarà anche occasione per riaffermare i valori e i principi antropologici rispetto ai quali non abbiamo intenzione di fare un solo passo indietro.” Quali sarebbero questi “valori e princip antropologici“? Forse la supremazia di una “razza”, della famiglia naturale o la loro ideologia basata su una teoria che non esiste e che è stata inventata propio da loro?
Ma qual’è la vera motivazione di questo NO che #Gandolfini e il suo camerata #Adinolfi daranno il 4 dicembre?
E’ sicuramente un problema di schieramento politico, la pseudo sinistra di Renzi è comunque lontana dalle loro posizioni integraliste, soprattutto dopo l’approvazione della #Cirinnà, con la paura che, se vincesse il SI, potrebbe passare anche l’adozione per le coppie #GLBT.
Lo stesso sabato 26 p.v. a Roma ci sarà la manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne. Violenza che spesso trova le sue cause proprio nella “loro” famiglia naturale e tradizionale. Donne che vogliono divorziare, uomini rifiutati e altre tragedie scatenate dalla violenza maschile e da rapporti che da affettivi son diventati morbosi e sessisti.
In fondo #Gandolfini e affini hanno sempre un’unica paura, la perdita di quei privilegi educativi ed economici che la gerarchia cattolica romana ha usato per secoli, il loro modello “naturale” e divino è tramontato anche se ha ancora molta presa sul popolo, le Sentinelle in Piedi ne sono purtroppo sono un esempio reale.
Comunicato Stampa | Verona 30 Novembre 2016
Circolo Pink GLBTEQ Verona
#Welcome Refugees in Verona.
Ieri una trentina di richiedenti asilo di nazionalità eritrea attualmente ospitati a Costagrande, sopra Avesa provincia di VR, hanno inscenato una protesta in città bloccando il traffico a Lungadige Pasetto.
Protesta originata dai ritardi con cui vengono gestite le richieste di ricollocamento in altri paesi europei. Il prefetto ha poi ricevuto una delegazione dei partecipanti alla protesta. Su L’Arena di oggi è uscita un’intera pagina sull’evento, un articolo di cronaca e uno di commenti. Si va da Flavio Tosi “Fuori dal programma di protezione e via da Verona chi occupa le strade” al suo ex partito, la Lega, con l’europarlamentare Lorenzo Fontana “Vanno denunciati e rimpatriati” e il segretario provinciale Paolo Paternoster che parla di “finti profughi” da Massimo Giorgetti, attuale Forza Italia “L’Italia non piace ai profughi? Ne siamo felici, andatevene pure” a Verona ai veronesi, vicina a Forza nuova, fino a Forza Nuova stessa e agli integralisti suoi alleati di Christus Rex “Oggi si dimostra l’impossibilità di integrazione da parte di centinaia di clandestini, ammassati in una tenuta collinare senza far nulla, in nome dell’accoglienza-business”.
Il Circolo Pink ritiene che i contenuti e i toni di tali esternazioni siano un abominio storico, politico, sociale e umano, che ricorda tempi tristissimi, e che sia assolutamente il caso di intervenire non solo nel merito, dato che le dichiarazioni riportate dal quotidiano locale dimostrano, oltre ad una buona dose di razzismo, anche un’estesa ignoranza, ma anche sul modo di fare informazione. Prendere in considerazione soltanto le opinioni della destra da Tosi, che per inciso sta facendo campagna per il sì ma su tali questioni torna all’ovile, in là verso destra, senza spiegare nulla dei meccanismi reali che governano a suon di legge queste situazioni significa non soltanto fare cattiva informazione ma quasi incitare a sentimenti di ostilità nei confronti di queste persone e delle istituzioni che le tutelano, impressione che ci sembra confermata dal tono dei commenti presenti sul web (per non parlare di quelli ascoltati nei bar cittadini).
Pensiamo invece che tra i doveri di chi svolge attività giornalistica ci sia anche quello di contribuire allo sviluppo di culture di civiltà, accoglienza, confronto, attenendosi al principio del diritto alla non discriminazione, come previsto anche dal codice deontologico della categoria.
Articolo Arena di Verona 30 Novembre 2016
Arena-30-11-2016
http://www.meltingpot.org/Verona-Protesta-dei-rifugiati-eritrei-la-relocation-non.html#.WEKU06LhA6g
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Comunicato Stampa | Verona 11 Ottobre 2016
Circolo Pink GLBTEQ Verona
La nuova sede di Christus Rex è comunale.
Ricordate il post che abbiamo fatto tempo fa sulla nuova sede di Christus Rex, gruppo integralista cattolico di Verone molto vicino a Forza Nuova, ora si scopre che la sede in cui stanno è comunale e che chi è tenutario dell’affitto non può subaffittare i locali ne gratis ne a pagamento.
Nell’articolo oggi su l’Arena si legge che la sede è stata data dal comune di Verona al Gruppo Sportivo Veterani Veronesi e che son loro ad ospitare Castagna e compagni.
All’inaugurazione della nuova sede c’erano anche vecchie conoscenze della politica veronese, proprio vecchie, Enrico Corsi (Lega Nord) e Luca Castellini (Forza Nuova) il tutto a testimoniare come siano stretti i rapporti fra gruppi di estrema destra, partiti e loro gli integralisti di Christus Rex. Ora ci si chiede cosa farà Tosi dato che un suo consigliere Giorgio Pasetto ha pure chiesto spiegazioni sulla nuova sede.
Questa è la solita storia veronese dove fascisti di ogni genere e integralisti vari hanno trovato terreno fertile per piantare radici e tanta agibilità politica, evidentemente i Veterano Sportivi Veronesi hanno molto in comune con Christus Rex e Forza Nuova.
C’è chi dopo anni di lotta per acquisire diritti becca ancora denunce e chi dopo anni di politica di negazione ottiene pure la sede. NULLA DI CUI STUPIRSI SIAMO A VERONA.
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Comunicato Stampa | Verona 7 Ottobre 2016
Comunicato Stampa
Circolo Pink GLBTEQ Verona
#PinkArchivio
Palmarino Zoccatelli, a volte ritornano.
Un po’ di storia attraverso vari documenti.
Dalla carrellata di documenti che pubblichiamo possiamo capire quanto forte sia stato l’odio di Palmarino Zoccatellinei confronti delle persone gay, lesbiche e trans. Una avversione che parte dal lontano 1995, quando, con il suo gruppo “Famiglia e civiltà”, uno dei tre gruppi integralisti storici della città dell’amore attivo dal 1989, propugnava la“difesa della famiglia tradizionale e della civiltà cristiana”.
Zoccatelli discuterà lunedì prossimo a Verona. Zoccatelli sarà presente alla prossima conferenza No-GENDER di lunedì prossimo a Verona. Ospite della serata Alexej Komov, rappresentante del World Congress of Families, un’organizzazione internazionale che ha come scopo la difesa della cosiddetta “famiglia naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna”.
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Comunicato Stampa | Verona 1 Marzo 2016
Circolo Pink GLBTEQ Verona
Ordinanza n.10 del 26/2/2016
Oggetto: misure urgenti per contrastare il degrado urbano, l’attività dedita all’accattonaggio e alcuni connessi fenomeni illegali in occasione di alcune manifestazioni cittadine di imminente programmazione
Il sindaco Flavio Tosi scodella l’ultima “perla”, con buona pace di Pasolini.
Da 25 a 500 euro di multa, con riduzione a 50 euro se pagata entro 60 giorni, per chi viene “cuccato” dalla polizia municipale mentre dà soldi a un “accattone”. Premio di consolazione: il denaro sarà devoluto ai Servizi sociali del Comune per costruire “percorsi a lungo termine di contrasto alla povertà” (no comment).
E’ questa l’ennesima, risolutiva trovata del Comune di Verona per combattere il fenomeno dell’accattonaggio in centro storico, fonte di degrado per una città turistica che offre numerosi appuntamenti e iniziative, nell’ordine e, come scritto nell’ordinanza, a titolo “esemplificativo”: Progetto Fuoco, Mostra scambio del giocattolo d’epoca, Mostra mercato del disco e del fumetto, Premio Enologico Internazionale “5 Star Wines”, Opera Wine, Enolitech, Sol & Agrifood, e in particolar modo il Vinitaly 2016. Che dire a parte evviva Oliviero Toscani? Oppure domande: se dò un soldo in chiesa al momento delle offerte, vengo sanzionato? Se una persona entra in un luogo chiuso e chiede l’elemosina la si può dare senza essere multati? Se al posto dei soldi sostengo “l’accattone” con un panino o una scatola di biscotti è da ritenersi anche questo sostegno “all’accattonaggio”?
Ovviamente il territorio colpito da tale ordinanza è circoscritto ad alcune aree della città, non tutti i quartieri sono compresi, volendo si può dare un obolo per strada uscendo dalle aree previste nell’ordinanza. Ma allora è l’ennesimo atto di un sindaco che vuole “ripulire” il centro così da difendere il “buon nome” della città, mentre ad esempio in Borgo Roma, che non è sede di manifestazioni prestigiose, là l’elemosina o meglio la “carità” (citiamo dall’ordinanza) si può fare.
Altra domanda, che senso ha un’ordinanza del genere? Da quello che si legge sembra che incentivare “l’accattonaggio” sia solo un modo per incrementare la criminalità in città. Ma Flavio Tosi ritiene veramente che sia questo il nuovo fenomeno criminale da combattere? Davvero pensa che la repressione sia uno strumento efficiente e gradito ai cittadini che nel 2017 andranno al voto per le amministrative? O è il classico caso “un colpo al cerchio e uno alla botte”, vista la deflagrazione dei suoi rapporti con la Lega? Non sarà invece l’ennesima trovata per distrarre l’attenzione dei cittadini da altre questioni ben più gravi, che, quelle sì, meriterebbero l’impegno del primo cittadino?
Dall’ultima situazione di criticità estrema che ha colpito i lavoratori del Teatro Filarmonico e della Fondazione Arena a quella dei tanti lavoratori dell’aeroporto Catullo o delle industrie metalmeccaniche cittadine, per non parlare delle “grandi opere”, filobus, traforo, cartiere, su cui sono state spese milionate di euro e tonnellate di parole, non sarebbero questi i temi su cui lavorare per il “decoro”, quello vero, della città?
Naturalmente l’invito è alla disobbedienza ma non solo, e qui ci rivolgiamo anche ad altre realtà associative, lanciamo la proposta di stilare, come previsto dall’ordinanza stessa entro il termine di 60 giorni dalla pubblicazione del provvedimento all’Albo Pretorio, un bel ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale oppure, entro 120 giorni, al Presidente della Repubblica.
ordinanza 10 del 26 feb 2016
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Comunicato Stampa | Verona 21 Gennaio 2016
Circolo Pink GLBTEQ Verona
Le istigatrici della famiglia “naturale”.
Domenica 24 gennaio alle 17.00 circa tornano in piazza Bra, con il loro “violento” silenzio, le Sentinelle in piedi. Diamo gli orari per chi volesse andare a fischiarle.
Non a caso le difensore della “famiglia naturale” hanno scelto il 23 e il 24 per manifestare in una quarantina di piazze italiane. Il 23 gennaio infatti in tantissime città si svolgeranno iniziative a favore dell’approvazione della legge sulle unioni civili, l’ormai famoso ddl Cirinnà: ecco il motivo della levata di scudi del movimento integralista delle Sentinelle. Ma non ci saranno solo loro a manifestare contro il diritto di cittadini e cittadine ad usufruire di una legge sulle unioni civili: il 30 a Roma ci sarà l’ennesimo Family Day, con la benedizione di papa Bergoglio, che da una parte si cosparge il capo di cenere e si chiede chi è lui per giudicare una persona omosessuale, dall’altra sostiene la linea più integralista della sua curia, quella di Bagnasco, appoggiando il Family Day. Chi è stato alla precedente edizione lo descrive come una piazza assolutamente priva di significato, con zero contenuti, molte persone portate solo per riempire la piazza senza sapere per cosa si manifestava, pecoroni che servono alla gerarchia vaticana per giustificare l’ingerenza nello stato laico.E’ di oggi la notizia che una delegazione della giunta Zaia, Regione Veneto, sarà al Family Day; del resto sono note le posizioni integraliste cattoliche di Stefano Valdegamberi (consigliere regionale della giunta Zaia) e di Elena Donazzan (assessore regionale all’Istruzione), schierati apertamente in quella che ormai viene chiamata la guerra al Gender, con la fantomatica teoria secondo la quale una “lobby gay” vorrebbe distruggere la famiglia tradizionale eterosessuale (e, si suppone, regolarmente sposata in chiesa).A Verona le “care” Sentinelle saranno sempre in silenzio con libri e passeggini, nonni, padri e madri, oltre purtroppo a molti giovani. Un movimento trasversale con stretti legami con la destra estrema e vari personaggi istituzionali, primo fra tutti quello Zelger, consigliere comunale ex lista Tosi, che nel 2014 ha fatto passare un ordine del giorno in cui si chiede al sindaco di vigilare per impedire l’entrata nella scuola pubblica di contenuti che promuovono la cultura della differenza. Non possiamo dimenticare il vescovo di Verona Giuseppe Zenti, anche lui molto vicino ai movimenti integralisti cattolici, che ultimamente ha licenziato il suo fedele segretario nonché direttore di Verona Fedele, organo di stampa della Curia, don Bruno Fasani, reo di aver criticato la decisione del vescovo di appoggiare apertamente Monica Lavarini, iscritta nelle liste elettorali di Zaia alle ultime elezioni regionali.
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Comunicato Stampa | Verona 15 Gennaio 2016
Circolo Pink GLBTEQ Verona
Aggressione o rissa? A Verona si preferisce negare che sia stata omofobia.
Spesso a Verona, quando una persona viene aggredita e si ritrova nella situazione di doversi difendere, succede che il fatto viene spacciato come una rissa tra ubriachi o fra immigrati o fra opposte fazioni, tipo la destra e la sinistra che se le danno di santa ragione.
Tutto ciò fa molto comodo ma spesso la verità è un’altra; non di rissa si tratta ma di vera e propria aggressione come quella subita da Piermario, gay veronese, aggredito insieme al compagno nella notte di San Silvestro in pieno centro a Verona mentre usciva dal posto di lavoro. Una rissa, di questo si parla sulla prima pagina del giornale l’Arena di Verona, una frase ripresa dal discorso fatto dal titolare dell’Hotel Verona, Enrico Perbellini, che ha consegnato i filmati delle telecamere che mostrano l’aggressione e non la rissa ai carabinieri.
Si fa fatica ancora a parlare di aggressioni omofobe in questa città, eppure ce ne sono state parecchie in anni passati ma anche recentemente; è nota la vicenda del ragazzo pestato a Bussolengo nel 2014 o la bravata violenta ai danni delle trans in Zai, dove un gruppo di balordi si è divertito sparando con un fucile ad aria compressa nel 2013.
Una riflessione va fatta tutte le volte che succedono fatti del genere, mentre si preferisce negare che in questa città possano succedere fatti violenti e a sfondo omo-transfobico.
Meglio non dire, non parlare in una città che non ha saputo accogliere le diversità, non solo gay lesbiche e trans ma anche le comunità rom e le culture differenti da quella dominante.
Ci chiediamo che senso abbia sbattere in prima pagina del giornale più letto in città la frase che è stata una rissa e non una aggressione omofoba, impariamo a chiamare le cose con il loro vero nome. Probabilmente c’è sempre la solita regia dietro un’informazione che spesso è stata distorta e manovrata per non dare il giusto peso a fatti molto gravi.
Siamo alla vigilia del dibattimento in parlamento del DDL Cirinnà e il mondo cattolico dentro e fuori i partiti si sta scatenando contro una legge sulle unioni civili, una legge per tutte e tutti, non solo per gay lesbiche e trans. Intanto le aggressioni continuano, segno che serve un vero cambio culturale e percettivo delle diversità di genere. Sappiamo che una legge non risolve ma aiuta molto questo cambio culturale ed epocale a patto che sia una legge limpida e di pieno riconoscimento dei diritti delle persone e delle coppie gay lesbiche e trans, adozioni comprese.
A Piermario va tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Non mollare
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Comunicato Stampa | Verona 20 Dicembre 2015
Circolo Pink GLBTEQ Verona
La coscienza dei diritti passa per la scuola.
IN VENETO SI CELEBRA “LA FESTA DELLA FAMIGLIA NATURALE” QUALE?
Il, 23 dicembre 2015, è l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie 2015. Per la Regione Veneto è anche la “Festa della famiglia naturale”, istituita un anno fa, nel 2014, a seguito dell’approvazione in consiglio regionale di una mozione chiaramente omofoba (n. 270, prima firmataria Arianna Lazzarini).
Nel luglio del 2013 il consiglio comunale di Verona ha approvato la cosiddetta “mozione Zelger”, che invita, tra l’altro, a segnalare i docenti e le scuole dove si fa educazione sessuale parlando anche di orientamento sessuale e identità di genere.
E poi decine di convegni contro la fantomatica e mai esistita teoria del “gender”, con patrocinii e sale concesse dalle istituzioni, conferenze nelle parrocchie e via dicendo. Non vi è dubbio che il 2016 potrebbe essere dedicato non alla lotta contro l’omo/transfobia, come più volte raccomandato dalle istituzioni europee, ma all’omofobia e all’odio verso le diversità assunti in Veneto e a Verona come “valore”.
Ci siamo opposti a tutto questo con manifestazioni e presìdi, siamo state e stati a protestare contro la presenza delle “Sentinelle in piedi” nelle nostre piazze, mentre la città continua ad essere una delle preferite dei movimenti neo nazisti come Forza Nuova, che ha sfilato per le vie di Verona sabato 19 dicembre. Forse la legge Scalfarotto, che estende i reati di opinione anche all’ambito dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, non verrà mai approvata perché i poteri forti del Vaticano non lo permetteranno.
Ma pensiamo comunque, aldilà dell’approvazione o meno di una legge del genere, dell’introduzione o meno dei diritti per le coppie di fatto, omosex o etero che siano, che la battaglia sia sì politica ma che debba essere concentrata sullo sviluppo di una reale coscienza civile nelle giovani generazioni.
Invitiamo quindi studenti, docenti, dirigenti scolastici e tutti coloro che si occupano di educazione e formazione a “disobbedire” alla mozione n. 270 della Regione Veneto che ha istituito la “Festa della famiglia naturale”, di cui citiamo un passo che ci sembra rivelatore: “Il provvedimento impegna la Giunta anche a sostenere presso il Governo centrale la volontà di non applicare il documento standard per l’educazione sessuale in Europa, redatto dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”.
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Comunicato Stampa | Verona 17 Dicembre 2015
Circolo Pink GLBTEQ Verona – Osservatorio Antirazzista Veronese Rifondazione Comunista di Verona
A Verona si concede di nuovo agibilità e visibilità politica ai neofascisti.
In rete una petizione per lo scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste
Sabato 19 dicembre i neofascisti di Forza Nuova marceranno nel centro di Verona con il pretesto di una manifestazione contro la Nato e contro la Turchia per una “Europa libera, armata e sovrana”. Nonostante il travestimento con le annunciate “camicie bianche”, forse toccherà assistere alla consueta sfilata condita di slogan inascoltabili e saluti romani, se non di peggio, o forse l’approssimarsi delle elezioni amministrative consiglierà modi più cauti.
Sta di fatto che il centro della città sarà percorso dai camerati delle “sezioni forzanoviste del Nord Italia”, allietate dal comizio finale di Roberto Fiore “presidente dell’APF e segretario nazionale di Forza Nuova”, dove per APF si intende il partito “paneuropeo” Alliance for Peace and Freedom e per Fiore si intende l’ex terrorista di Terza Posizione, latitante in Inghilterra per sfuggire ai mandati di cattura nell’ambito delle indagini sulla strage di Bologna assieme al defunto Massimo Morsello, con cui nel 1997 fonderà Forza Nuova. I due saranno poi condannati, Fiore a 5 anni e 6 mesi per associazione sovversiva e banda armata, Morsello a 8 anni e 2 mesi. Ma la storia del filo nero che unisce l’organizzazione neofascista a gruppi eversivi di estrema destra operanti in Europa sarebbe lunga da scrivere.
Del resto, nel nostro piccolo, l’attuale segretario locale di Forza Nuova, Luca Castellini, è stato recentemente condannato per l’aggressione compiuta nel 2001 ai danni di alcuni esponenti del Circolo Pink, tra cui Gianni Zardini e Roberto Aere, allora candidato al Senato per Rifondazione comunista. Compare anche tra gli indagati per l’aggressione ad Adel Smith e al suo collaboratore durante una trasmissione di Telenuovo nel gennaio 2003. Nel luglio scorso ad Avesa, durante lo svolgimento delle manifestazioni concomitanti di Lega Nord e Forza Nuova contro l’accoglienza dei profughi, Castellini ha guidato i suoi camerati, con la condiscendenza delle forze dell’ordine, prima in piazza per litigare con i leghisti, poi ai cancelli della tenuta di Costagrande, in cui sono ospitati i richiedenti asilo (vedi http://video.corrieredelveneto.corriere.it/verona-lega-forza-nuova-litigano-loro/e54a911a-2f86-11e5-bbce-9fe37598c008?refresh_ce-cp).
La formazione di estrema destra compare anche nell’avviso di conclusione delle indagini sul favoreggiamento della fuga a Londra di Federico Perini e Nicolò Veneri, in seguito condannati per l’omicidio Tommasoli; gli indagati sono Stefano Torre, Filippo Bodini e Samuele Maffizzoli, tutti vicini a Forza Nuova e agli ultras della famigerata Curva Sud dell’Hellas Verona.
A Verona Forza Nuova gestisce il club “The Firm”, dove, oltre al negozio di merchandising per tifosi “Il Movimento”, si ascoltano concerti delle varie band nazirock e si seguono, ovviamente, le partite della squadra locale; allo stesso indirizzo anche la sede provinciale di FN. Attività che hanno permesso al gruppo neofascista di radicarsi tra i giovani e di infilarsi anche nelle proteste dei “forconi” di un paio d’anni fa, riuscendo persino a organizzare (anonimamente) due cortei studenteschi cittadini. Evidentemente la disinformazione che ormai dilaga anche sui media non solo a proposito delle gesta dei gruppi neofascisti ma anche e soprattutto sui legami tra questi e personaggi istituzionali – tra cui anche il sindaco Flavio Tosi, da sempre vicino alla destra radicale ma attualmente in fase di “restyling” – ha permesso e permette la strumentalizzazione delle proteste di ignari cittadini.
Augurandoci che il corteo di sabato prossimo non rispetti questo scenario partecipativo, segnaliamo la presenza in rete di una petizione promossa, tra gli altri, da varie sezioni dell’ANPI della Lombardia, dalla FIOM e dai vari osservatori antirazzisti e antifascisti operanti nel territorio del Nord Italia, in cui si chiede ai rappresentanti del governo italiano “l’immediato scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste, da Forza Nuova a Casa Pound […] che traggono ispirazione dal passato ventennio mussoliniano come dal nazismo e che assumono come modelli di riferimento organizzazioni terroristiche e antisemite dello scorso secolo, come la Guardia di Ferro rumena e Le croci frecciate ungheresi”, ricordando che “la stessa Corte di Cassazione, l’8 gennaio 2010 (sentenza 19449 Quinta sezione penale), riguardo Forza nuova, ribadiva la natura «nazifascista» dell’organizzazione”.
Per firmare la petizione: http://www.change.org/p/diretta-al-presidente-della-repubblica-sergio-mattarella-al-presidente-del-senato-pietro-grasso-alla-presidente-della-camera-laura-boldrini-per-la-messa-fuori-legge-di-tutte-le-organizzazioni-neofasciste-e-neonaziste
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Comunicato Stampa | Verona 22 Marzo 2015
Circolo Pink GLBTEQ Verona
Parrocchie e Curia veronese in prima fila contro le persone GLBT.
#OMOFOBIA #ALPO #VERONA #CHIESACATTOLICA
Anche alla parrocchia dell’Alpo, in provincia di Verona, si organizzano incontro omo-trasfobici usando sempre in pretesto del teoria del Gender.
Ormai è diventata una moda organizzare incontri in parrocchia, moda pericolosa e fortemente discriminatoria contro le persone GLBT, dalle sedi istituzionali siamo passati alle sedi religiose con l’avvallo della curia veronese. Gli incontri sono ben frequentati dai parrocchiani indottrinati sui pericoli della “teoria del gender” il titolo del prossimo incontro di mercoledi 25 Marzo è molto indicativo suo terrorismo psicologico che viene puntualmente fatto, manca sicuramente tanta informazione.
Gli incontri sono pubblicizzati su Verona Fedele il settimanale cattolico di informazione veronese.
http://www.veronafedele.it/Parrocchie/Ad-Alpo-tre-incontri-per-essere-Sale-della-terra
Questi i titoli e le date, uno cè già stato:
18 marzo 2015
“Non c’è più la famiglia di una volta! I diversi tipi di unioni familiari sono tutti equivalenti fra loro e meritevoli di riconoscimento giuridico?”
25 marzo 2015
“(D)istruzione Gender. Chi educa mio figlio? La teoria Gender entra nelle scuole e noi non lo sappiamo. Come difendersi?”
Ma non solo incontri nelle parrochie.
Giovedi 9 aprile 2015 alle ore 20.45 presso
VirtusCinema a Sommacampagna (VR) il prof. Massimo Gandolfini (Neurochirurgo d Psichiatra direttore del Dipartimento di Neuroscienze della Fondazione Poliambulanza di Brescia) parlerà di “Ideologia del gender: attacco all’uomo e alla famiglia” Massimo Gandolfini è anche vicepresidente nazionale dell’Associazione Scienza&Vita
http://www.poliambulanza.it/personale_medico/gandolfini-massimo
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Comunicato Stampa | Verona 16 Marzo 2015
Circolo Pink GLBTEQ Verona
Verona – Frocerossine in Piedi VS Sentinelle in Piedi
L’omo-bi-transfobia è una malattia e va “curata”
Ieri pomeriggio, domenica 15 Marzo, la piazza centrale di Verona, Piazza Bra’, ha ospitato le “Sentinelle in Piedi”: un gruppo di persone che solitamente si dispone in file distanziate di qualche metro, occupando una piazza della città e con un libro nelle mani, leggono per un’ora o si presume che lo facciano, in silenzio.
In questo modo intendono manifestare il loro dissenso contro tutto ciò che va contro la famiglia naturale e tradizionale, sono contro altri tipi di famiglie soprattutto dello stesso sesso.
Attraverso questa loro modalità apparentemente “pacifica”, e anche abbastanza amorfa, contribuiscono a diffondere messaggi razzisti e omo-bi-transfobi. Il loro scopo è far si che non venga approvata una legge contro l’omofobia.
Per questo ieri pomeriggio in piazza Brà ad accogliere le Sentinelle in Piedi erano presenti le “Frocerossine in Piedi”: una sessantina di attivisti con camici da infermieri e tute anti-virus pronti a “curare” tutte queste persone “malate di omofobia”, il messaggio portato in piazza è stato molto ironico e di affermazione del diritto all’autodeterminazione delle persone gay, lesbiche, trans e non solo.
Le Frocerossine si sono ritrovate alle 17.00 nel luogo del “contagio”, Piazza Bra. Le Sentinelle avevano il loro appuntamento alle 17.30 ma sono rimaste un po’ spiazzate nel vedere le Frocerossine che occupavano il loro posto. La polizia decide quindi, visto che i pazienti non sembravano intenzionati a lasciarsi “curare”, di spostarle dall’altra parte della piazza sotto un palco appena montato per una iniziativa di Karaoke.
Le Sentinelle vengono rinchiuse dalla polizia in un recinto per impedire alle Frocerossine di mescolarsi fra di loro, bloccando ogni accesso alla loro manifestazione blindandole in piazza, così facendo le ha isolate completamente dal resto della città.
Le Frocerossine però non si son arrese e dopo esser state bloccate dalla polizia per aver tentato di seguire il virus per “curarlo”, hanno dato vita ad un corteo spontaneo in Piazza Brà con ripetuti tentativi di avvicinarsi ai pazienti e iniziare la terapia, ma senza successo, a causa dell’eccessivo spiegamento di forze dell’ordine e della ritrosia delle Sentinelle a farsi “curare”.
Non ci servono sentinelle!Circolo Pink Verona
Laboratorio Autogestito Paratodos
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Comunicato Stampa | Verona 10 Marzo 2015
Circolo Pink GLBTEQ Verona
Un ciuccio per Adinolfi nella settimana di “Passione”
Ma cosa sta succedendo a Verona?
Si fa pubblicità a Mario Adinolfi e alle Sentinelle in Piedi usando anche i bambini dell’asilo (vedi volantino)
Il prossimo fine settimana Verona sarà il centro dell’integralismo cattolico italiano e non solo.
Fra il 14 e il 15 marzo si concentrano infatti diversi appuntamenti di ispirazione catto-fascista e in difesa della famiglia naturale. Visto che a Verona c’è sempre più spazio per attuare progetti discriminatori e rafforzare alleanze fra gruppi integralisti cattolici come Christus Rex e i neofascisti di Forza Nuova, i due gruppi presenteranno insieme un libro “Fascismi” (sabato 14 al “The Firm”, zona industriale).
Sempre sabato 14 arriva a Verona, all’Auditorium Verdi presso la Fiera di Verona, anche Mario Adinolfi, giornalista ex Pd, ora direttore del quotidiano “La croce”. Questo nuovo paladino e difensore della famiglia naturale sarà in città per l’incontro “Voglio la mamma. Le persone non sono cose. I figli non si pagano”. Ma chi paga la sala in Fiera ad Adinolfi? La casa editrice o qualche appoggio politico e/o religioso veronese? E chissà se Flavio Tosi ci andrà, dato che è stato invitato.
Ma non è tutto. Domenica 15 marzo ci son pure le amatissime (da Zelger) Sentinelle in Piedi in piazza Bra, ormai un appuntamento fisso con l’integralismo dal basso. Una volta si parlava di “democrazia dal basso”, oggi possiamo dire che anche l’integralismo cattolico si è “evoluto”, non è più solo appannaggio di poche associazioni o gruppi ma, grazie alla teoria del “gender” (di cui dubitiamo venga compreso il significato), si è trasformato diventando un fenomeno di massa e per questo ancora più pericoloso.
Dulcis in fundo, ma tanto in fondo, il 9 aprile, a resurrezione avvenuta, il prof. Massimo Gandolfini, neurochirurgo e psichiatra, direttore del Dipartimento di Neuroscienze di Brescia, al cinema di Sommacampagna intratterrà il pubblico su “Ideologia gender: attacco all’uomo e alla famiglia”
Entrando a questo riguardo nei particolari di una vicenda che ha dell’incredibile, di cui per ovvi motivi siamo costretti a parlare genericamente, siamo venuti a conoscenza del seguente fatto: in una scuola materna privata di ispirazione cattolica, dipendente dalla parrocchia di Lugagnano di Sona (VR), si distribuiscono volantini che pubblicizzano l’incontro con Mario Adinolfi, la manifestazione delle delle Sentinelle in Piedi e l’evento di Sommacampagna, con relatore il prof. Gandolfini.
La parrocchia di Lugagnano, che già distribuiva questi volantini attraverso i propri canali classici, ha pensato bene di usare anche la scuola materna come mezzo pubblicitario. La direzione dell’asilo ha accettato di inserire i suddetti stampati fra le comunicazioni, poste in una busta sulla parte interna della porta di ogni classe, che vengono prelevate dai genitori e portate a casa (solitamente si tratta di inviti a compleanni o festicciole).
Questa vicenda ci è stata raccontata da un padre che si è visto recapitare a casa, insieme a moglie e figlia, il volantino che qui pubblichiamo.
Domanda: ma Adinolfi, Sentinelle in Piedi e il prof. Gandolfini hanno così bisogno di un asilo per farsi pubblicità? Come mai la dirigenza dell’asilo ha accettato di distribuirli sorvolando sull’evidenza che bambini molto piccoli diventassero veicoli pubblicitari di iniziative cattoliche integraliste?
Non bastasse, nel frattempo stanno arrivando messaggi e-mail ai consiglieri comunali per invitarli all’incontro con Adinolfi (a piè pagina il testo dell’invito).
Quindi non sono solo i parroci che organizzano incontri in difesa della famiglia naturale, ora ci provano anche gli “intellettuali” e i professori. Lo scopo di un tale attacco generalizzato al sapore di crociata è probabilmente sempre quello, non permettere l’approvazione della legge contro i reati di omo-transfobia e, di conseguenza, il riconoscimento di altr* modelli di famiglie.
A tutti questi egregi “signori”, paladini e difensori della famiglia naturale, peraltro luogo di infelicità e violenze (vedi rapporto 8 marzo sulla violenza domestica), possiamo solo dire: noi ci siamo.
Mail arrivata ai consiglieri comunali:
———- Messaggio inoltrato ———-
Da: segreteria.vlmvr <vogliolamamma.vr@gmail.com>
Date: 9 marzo 2015 14:05
Oggetto: Invito incontro con Mario Adinolfi
– sab 14 marzo in Fiera
A:Gent.
consigliere,
speriamo di farLe cosa gradita, invitandoLa all’incontro con Mario Adinolfi, direttore del quotidiano La Croce, che si terrà all’Auditorium Verdi della Fiera di Verona, viale del Lavoro 8, sabato 14 marzo, alle ore 15.30.Il titolo dell’incontro è Voglio la mamma. Le persone non sono cose. I figli non si pagano, e vuole mantenere alta l’attenzione sulle pratiche contrarie al rispetto della vita e dell’identità maschile e femminile che oggigiorno stanno prendendo piede a livello politico, legislativo e socio-culturale, nonché scientifico.Pensiamo che su queste tematiche si possa convergere da parte di personalità del mondo politico di diverso orientamento, dal momento che si tratta di ribadire non questa o quella posizione politica, ma la stessa grammatica dell’umano. Si tratta, riteniamo, di difendere i cardini di una visione corretta e razionale della generatività e sessualità umana.
Grati per la Sua partecipazione,
La salutiamo distintamente.
Voglio la mamma
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Comunicato Stampa | Verona 6 Febbraio 2015
Il Vangelo e le liturgie o la fede stessa sembra non bastino più.
Ora le chiese vengono riempite da argomenti quali l’omosessualità e la possibilità di “guarirne”
A nostro modo di vedere quando una parrocchia, in questo caso quella di san Giovanni Battista a S. Giovanni Lupatoto in provincia di Verona, organizza incontri riempiendo la chiesa su argomenti quali la lotta all’omosessualità, ospite il solito Luca Di Tolve noto per la sua “conversione” da gay a etero, qualcosa non va. Qualcosa nel messaggio cristiano si è definitivamente perso, per riempire i banchi e avere ancora consensi si fa crescere l’odio contro noi gay, lesbiche e trans.
L’incontro con Luca di Tolve di lunedì 2 febbraio scorso rientra in una serie di tre incontri, tema la teoria del “gender”, organizzati da Maria Luisa Tezza dei Giuristi per la Vita, già nota per le sue posizioni integraliste, antiabortiste e contrarie ai diritti di donne e omosessuali. Il prossimo incontro sarà lunedì prossimo, 9 febbraio, ospite l’avv. Gianfranco Amato, presidente di Giuristi per la Vita, anche lui noto per le sue posizioni contro le persone omosessuali, già ospite in Gran Guardia a Verona nei mesi scorsi.
E’ chiaro, e lo stiamo dicendo da tempo, che dietro a tutto ciò si nasconde un disegno ben più ampio contro noi GLBT, anche in contrapposizione con le posizioni di apertura di papa Bergoglio. Se si arriva ora a non usare più le sedi istituzionali ma le chiese, si vede che si è arrivati proprio a raschiare il fondo del barile.
Come la Dc nei decenni passati raccoglieva voti nelle chiese, così ora le parrocchie e la Curia di Verona hanno bisogno di crearsi consensi cavalcando temi come la lotta all’omosessualità o citando come male assoluto la legge Scalfarotto contro l’omofobia – come ha fatto la signora Tezza lunedì scorso a S. Giovanni.
Non ci soffermiamo sulle argomentazioni del Luca di Tolve di turno o su quelle della Tezza o su quelle che porterà l’avv. Amato lunedì prossimo, le conosciamo a memoria ormai. Quello che ci colpisce è il fatto che un parroco, in questo caso don Mauro Bozzola della parrocchia di san Giovanni Battista, accetti di ospitare incontri e argomenti come questo. Ma don Mauro non pensa al danno che può causare su noi gay, lesbiche e trans?
Come fa un “uomo di fede o di Cristo” a scagliarsi contro persone che spesso son colpite da continue violenze psicologiche e fisiche, in famiglia, al lavoro, a scuola? A noi pare che incontri come questi servano solo ad “armare” le persone presenti contro noi gay, lesbiche e trans, ad agitare davanti ai genitori lo spauracchio della “malattia” contro una possibile omosessualità o transessualità dei loro figli e figlie. Questo per noi è preoccupante e chiediamo che incontri come questi non vengano più fatti.
Invitiamo ad una seria riflessione don Mauro (e non solo lui) ponendo una domanda:
PERCHE’ avete bisogno di fare ciò, cosa vi porta, cosa ci guadagnate? Ma non sarebbe meglio che questi parroci badassero alla loro parrocchia praticando, soprattutto in questi tempi di crisi e di povertà anche culturale, la carità cristiana invece che fomentare odio contro di noi? Questo vorremmo sapere da don Mauro e magari anche dal vescovo Zenti, noto anche lui per le sue posizioni omofobe e il suo appoggio alle associazioni integraliste.
Verona e la sua provincia purtroppo si dimostrano sempre più razziste e omofobe ma ora ci si mettono anche gli “uomini di fede”(all’incontro con il Luca di Tolve c’erano anche i carabinieri, forse si temevano infiltrazioni e/o disturbi vari, anche questo è paradossale, una volta la chiesa cattolica usava lo spauracchio del peccato mortale, ora si fa difendere da carabinieri e polizia, segno che la loro fede non basta più e non è più garanzia di nulla).
Circolo Pink Verona
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Comunicato Stampa | Verona 6 Febbraio 2015
Verona, Coppie di Fatto
In merito alle dichiarazioni e posizioni di Arcigay Verona e Comitato Verona Pride 2015 sulle apertura di Flavio Tosi in merito alle coppie di fatto. NOI CI DISSOCIAMO!Il Circolo Pink GLBTQE Verona, che quest’anno compie trent’anni di attività antifascista e antirazzista per i diritti di cittadinanza di gay, lesbiche, trans e non solo, si dissocia in maniera ferma e determinata dalle posizioni espresse sia da Arcigay Verona che dal Comitato Pride Verona 2015 in merito alla notizia dell’istituzione di un’anagrafe civile per le coppie di fatto etero ed omosessuali da parte del Comune di Verona, in persona del sindaco Flavio Tosi.Non a caso il Circolo Pink ha deciso di non partecipare al Comitato organizzatore del Pride veronese, previsto per il 6 giugno p.v.; fin dalle prime riunioni sono infatti emerse chiaramente posizioni diverse e senza possibilità di mediazione soprattutto sul rapporto con le istituzioni locali, Comune, Provincia e Regione, che da sempre hanno votato e praticato ordini del giorno, risoluzioni, ordinanze e quant’altro previsto dall’armamentario istituzionale, per bloccare l’accesso alle pari opportunità previsto anche dall’Europa per le persone con diverso orientamento sessuale ed identità di genere.
Circolo Pink Verona
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Comunicato Stampa | Verona 5 Febbraio 2015
Flavio Tosi dice si al registro delle coppie di fatto.
Dove vuole arrivare Flavio Tosi, che sedia ha in mente di occupare?
Flavio Tosi sindaco leghista di Verona condannato per propaganda razzista contro gli “Zingari” dice si al registro delle coppie di fatto, anche per persone omosessuali.
Dal Comunicato di Palazzo Barbieri “La Giunta comunale, riunitasi ieri pomeriggio, ha deciso di rilasciare, attraverso gli uffici dell’Anagrafe, un attestato per il riconoscimento delle famiglie anagrafiche unite da vincolo affettivo”Ma allora le mozioni omofobe del 1995 vanno tolte e al loro posto riconosciute tutte le raccomandazioni in fatto di pari opportunità e diritti emanate dal Parlamento Europeo. Un controsenso tutto veronese dato che su una delle mozioni del 1995 la n.336 si diceva “IMPEGNA l’amministrazione comunale a non deliberare provvedimenti che tendano a parificare i diritti elle coppie omosessuali a quelli delle famiglie “naturali” costituite da un uomo e una donna”Flavio Tosi oggi propone il registro, per le coppie di fatto ma ricordiamo che nel luglio del 2013 ha votato contro l’abrogazione delle mozioni del 1995
proposta dal centro sinistra veronese.Domande:
Come mai consente a integralisti vari come un suo consigliere Zelger di scagliarsi contro gay lesbiche e trans in Consiglio Comunale con ordini del
giorno omofobi approvati dalla sua maggioranza?
Come mai che appoggia incontri omo-transfobici nei palazzi istituzionali con il Patrocinio del Comune?
Come mai che da soldi ai gruppi integralisti cattolici veronesi?
Dove vuole arrivare Flavio Tosi, che sedia ha in mente di occupare?I suoi agganci con l’estrema destra razzista, omofoba e xenofoba veronese non sono mai stati tagliati,
allora che senso ha una mossa come questa se non in ottica pubblicitaria.Meglio un cambio di passo culturale, politico e sociale che l’approvazione di un registro per le coppie di fatto, noi non cambia nulla.
Circolo Pink Verona