Comitata Giordana Bruna
Martedi 16 Giugno 2015
NOI CI SAREMO!
Laicità – Autodeterminazione – Diritti
Presidio a Lugagnano (VR) Martedì 12 giugno dalle ore 20.00 alle ore 21.30
Martedì 16 Giugno 2015 presso il Salone Parrocchiale di Lugagnano (VR) si terrà l’ennesimo incontro omo-transfobico e contro la laicità e la libertà di informazione nelle scuole dal titolo “Famiglia, Scuola, Società. Quale futuro educativo all’alba delle nuove ideologie”: ospite e relatore della serata sarà l’avv. Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la vita.
L’avv. Amato è un personaggio noto per le sue posizioni contro i diritti alle persone gay, lesbiche e trans, strenuo difensore della famiglia naturale tradizionale, contro ogni forma di riconoscimento delle coppie dello stesso sesso e contro l’approvazione di una legge che punisca i reati di omofobia e di transfobia.
La Comitata Giordana Bruna indice un presidio davanti al Salone Parrocchiale di Lugagnano per ribadire che la “teoria-ideologia del gender” non esiste, è solo un’invenzione messa a punto contro l’autodeterminazione delle donne, delle lesbiche, dei gay, delle persone bisessuali, trans e intersex; ma anche contro una scuola libera e laica.
Dopo il Verona Pride diamoci appuntamento tutte e tutti a Lugagnano in provincia di Verona,
martedì 12 giugno dalle ore 20.00 alle ore 21.30.
Alleghiamo volantino dell’incontro di martedi prossimo distribuito nell’asilo della parrocchia.
Su Facebook: https://www.facebook.com/events/452200778287542/
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Verona Pride 6 giugno 2015
APPELLO ALLA MANIFESTAZIONE VERONESE
ANCHE NOI CI SAREMO! PER RIAFFERMARE IL NOSTRO ORGOGLIO “DE-GENERE”
CONTRO L’INTEGRALISMO CATTO/FASCISTA
La Comitata Giordana Bruna sarà al Verona Pride con un proprio spezzone in fondo al corteo, vi invitiamo ad essere a Verona con noi e con i nostri contenuti.
Ancora una volta scendiamo in piazza per il nostro diritto all’autodeterminazione e alla libertà, contro gli attacchi catto-fascisti che la gerarchia vaticana ha nuovamente scatenato contro noi donne, lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersex.
Nel territorio veneto, in cui viviamo, assistiamo a un’aggressione violenta contro le politiche antidiscriminatorie, le campagne di educazione e prevenzione sulla sessualità nelle scuole, la lotta agli stereotipi di genere e le violenze sulle donne, il diritto all’autodeterminazione per le persone transessuali e transgender.
La crociata dei nuovi inquisitori contro la fantomatica “teoria del gender” è quantomeno assurda. Non esiste una teoria del gender, ma una molteplicità di saperi ed esperienze che noi rivendichiamo come strumenti di critica della società eteronormativa. Questa crociata si nutre dell’odio, dei pregiudizi e della paura nei confronti di tutti quei soggetti che vengono ancora considerati come « anormali ». Gli interventi quotidiani della gerarchia cattolica vaticana, le prese di posizione di politici e di pseudo-intellettuali, o di una certa stampa-spazzatura sono tentativi di difendere dei privilegi educativi, culturali ed economici, e quindi il potere di influenza della Chiesa cattolica su un paese ancora asservito a una visione religiosa integralista e intollerante, fondamentalmente antidemocratica.
La scuola è diventata un campo di battaglia. Assistiamo a ingerenze sempre più organizzate contro una scuola laica e libera. I programmi contro le discriminazioni e le violenze a stampo omo-bi-transfobico vengono contestati da gruppi e da personalità, i cui strumenti sono la propaganda e la manipolazione ideologica.
Ancora una volta il territorio veronese si rivela essere un laboratorio privilegiato dalle destre estreme e integraliste.
Le loro politiche culturali ed economiche danneggiano non solo i soggetti de-generi, ma anche tutti i soggetti diversi, che lottano quotidianamente per affermare il proprio diritto all’autodeterminazione esistenziale, affettiva e sessuale. Tutto ciò che sta al margine e che non si conforma alla norma dominante è oggetto di un’insopportabile oppressione. Ancora una volta, noi ci rivoltiamo contro il potere della maggioranza e della normalità.
Saremo al Verona Pride, anche per opporci alle politiche arroganti e sfrontatamente anti-democratiche della classe dirigente di Verona e della sua provincia. Ci saremo per affermare la nostra solidarietà a chi in questi anni ha perso il lavoro e la casa, a chi si è sentita e sentito oggetto delle politiche discriminatorie della giunta Tosi. Come ci si poteva aspettare, le promesse fatte per comprare i favori di una parte della comunità GLBTQ di Verona, erano solo una farsa mediatica e elettoralista funzionale alle ambizioni politiche del Sindaco. Se da una parte si atteggiava a paladino dell’uguaglianza (condizionata), dall’altra manteneva rapporti con chi vorrebbe vederci privati dei nostri diritti fondamentali.
Non esiste la « famiglia naturale » e non esiste una « teoria del gender ». Stop alla cultura dell’odio, della paura, dell’ignoranza e della disinformazione. Scendiamo in piazza per rivendicare la nostra soggettività de-genere.
Concentramento corteo ore 15.45 in Via Santa Toscana a Verona (zona Porta Vescovo).
Appuntamento al Circolo Pink dalle ore 13.00,
in Via Cantarane 63C Verona (quartiere Veronetta molto vicino alla Stazione ferroviaria di porta Vescovo-uscita autostradale A4 Vr Est). Il Circolo pink si trova a pochi metri dalla partenza del Pride.
Su Facebook: https://www.facebook.com/events/1658215237743960/
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CONFERENZA PUBBLICA DI INFORMAZIONE
giovedì 21 maggio 2015 / ore 20.30
Sala Elisabetta Lodi
San Giovanni in Valle – Verona
La scuola del rispetto e della diversità: chi ha paura del gender?
Una società democratica fondata sull’uguaglianza, sulle pari opportunità e sull’inviolabilità dei diritti fondamentali non può limitarsi all’enunciazione di principi astratti e generali. La maggior parte dei paesi dell’Unione Europea ha, da diversi anni, adottato delle misure concrete di riconoscimento dei diritti delle minoranze sessuali e promosso programmi ministeriali di lotta a tutte le forme di discriminazione sul lavoro, nella società e a scuola.
In Italia, le resistenze che il legislatore ha opposto alle richieste dell’Unione Europea di mettere in atto una vera e propria politica di lotta alle discriminazioni e di educazione alla diversità hanno favorito l’emergenza di movimenti tradizionalisti, reazionari e conservatori appartenenti all’ala del cattolicesimo integralista, che denunciano la diffusione della cosiddetta “teoria o ideologia del gender”. Mobilitati su tutto il territorio nazionale con azioni che vanno dalle veglie delle Sentinelle in piedi alle conferenze pseudo-scientifiche di psicologi, medici e avvocati promotori delle teorie riparative per le persone omosessuali, difensori della “famiglia naturale”, antiabortisti e antifemministi, questi gruppi stanno infiltrandosi nelle scuole per contrastare gli interventi educativi che sono contro le violenze legate al genere e all’orientamento sessuale.
La Comitata Giordana Bruna, nata per attirare l’attenzione sulla nocività di questi movimenti e di questi individui per l’integrità della scuola laica e repubblicana, invita la cittadinanza a una Conferenza Pubblica di Informazione per meglio comprendere i temi attualmente al centro del conflitto sociale e politico, e per dibattere del modello di democrazia che questi duri attacchi di stampo ultra-reazionario stanno mettendo in serio pericolo.
Intervengono
Dott. Lorenzo Bernini, ricercatore in filosofia politica (Università degli Studi di Verona)
“Teoria del gender” e studi di genere: istruzioni per l’uso
Dott. Massimo Prearo, sociologo dei movimenti sociali (Università degli Studi di Verona)
Movimenti “no gender”: chi sono, cosa fanno, cosa vogliono?
Dott.ssa Annalisa Zabonati, psicologa e psicoterapeuta
Interventi educativi di contrasto alle discriminazioni di genere in ambito scolastico:
alcuni esempi
Segue dibattito
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AI GRUPPI / ALLE ASSOCIAZIONI / ALLE PERSONE E ALTRE REALTA’ CHE SENTONO LA FORTE ESIGENZA DI AFFERMARE IL LORO DIRITTO DI CITTADINANZA E AUTODETERMINAZIONE CONTRO L’EGEMONIA CATTO-FASCISTA
RICHIESTA CONTATTO, INFORMAZIONI E ADESIONI.
Siamo sotto attacco, la gerarchia vaticana è nuovamente scesa in campo contro noi tutt*, contro i nostri diritti e la nostra autodeterminazione. Le finte aperture di Bergoglio avevano forse ingannato qualcuno ma ormai, alla luce di quanto sta accadendo, si può dire che la fortunata e azzeccata operazione di marketing vaticana si è mostrata per quello che è ed è sempre stata: sostegno totale e incondizionato alla famiglia natural/tradizionale/fascista in contrasto a tutto quello che in essa non si riconosce e magari la combatte come modello unico da seguire.
Le ultime dichiarazioni di Bagnasco contro la “teoria del Gender”, che il movimento lgbt e in generale il movimento libertario rivendica come propria, non nascono oggi ma hanno radici lontane, nei movimenti integralisti cattolici francesi e non solo. La novità è la discesa in campo ufficiale della Chiesa a sostegno delle tante iniziative, convegni e incontri organizzati in maniera capillare su tutto il territorio nazionale, con la concessione di sale, cinema e spazi parrocchiali.
Lo scopo dichiarato è contrastare altri possibili modelli di “famiglie”, unioni e visioni che mettono in crisi il loro modello familista, patriarcale e antico, un potere millenario. Le Sentinelle in Piedi, gli incontri nelle parrocchie, la parola lasciata ai loro esperti e professori, le conferenze istituzionali, gli incontri nelle scuole sono solo lo specchio di una realtà che fa i conti con la storia, una realtà che ha paura di perdere i tanti, troppi privilegi sociali, economici ed educativi accumulati in millenni di accurato sfruttamento delle coscienze.
Noi non crediamo che siano solo le persone GLBTQI oggetto della loro discriminazione ma anche tante altre persone e soggettività che non seguono i loro dogmi, le tante donne che rivendicano il diritto all’interruzione di gravidanza medicalmente assistita, messo in discussione ogni 6 mesi, insegnanti e studenti che subiscono il blocco dei programmi scolastici con oggetto l’educazione sessuale, cittadini e cittadini che assistono al continuo condizionamento di uno stato nato laico, e via dicendo.
Ovviamente l’obiettivo più urgente, anche questo dichiarato, è quello di bloccare la legge contro i reati di omo-bi-transfobia e la legge che dovrebbe sancire le unioni civili sia per omosessuali che per eterosessuali.
Il territorio veneto, in cui noi viviamo, fa i conti sempre più con questa aggressione cattolico/fascista, non passa settimana che non ci sia un’iniziativa di questo stampo in qualche parrocchia di provincia e spesso, con le amministrazioni locali compiacenti, anche in spazi istituzionali.
Per questo abbiamo deciso di muoverci per contrastarla, le modalità e le azioni son tante e su più piani: politico, culturale, filosofico, di movimento e di contro-informazione.
Siamo un gruppo di persone che da sempre a Verona si battono per l’affermazione dei diritti di cittadinanza, siamo gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, donne femministe e uomini eterosessuali ed eterodissidenti. Vogliamo costruire iniziative e fare contro-informazione, per questo vi chiediamo di condividere questo percorso a livello locale, regionale e nazionale in modo da essere più efficaci.
A questo proposito vorremmo sapere qual è la situazione nei vostri territori, se avete già messo a punto iniziative o comitati simili al nostro, per poi mettere in rete e condividere quello che stiamo facendo tutte e tutti noi.
Vorremmo anche organizzare un incontro sia a livello locale ma anche nazionale proprio su questo attacco generalizzato alle nostre autodeterminazioni indipendentemente dal nostro orientamento sessuale e identità di genere.
Il nostro comitato, o meglio comitata, si riunisce presso il Circolo Pink di Verona, associazione antirazzista e antifascista GLBTQE, potete farci sapere cosa fate sul vostro territorio scrivendo a giordanabrunavr@gmail.com ma anche e soprattutto se condividete questa nostra visione della realtà e se siete interessate e interessati a costruire una rete e un percorso comune a livello nazionale anche aderendo alla Comitata.
Restiamo in attesa di vostre impressioni e comunicazioni.
Aspettiamo vostre adesioni: giordanabrunavr@gmail.com
Comitata Giordana Bruna – Verona
Aderiscono: Circolo Pink Verona, Collettivo Anguane, TransFormazione, Laboratorio Autogestito Paratodos, Arcigay Verona, Comitato per i diritti delle prostitute, Egon Botteghi, Francesco Zappino, Marco Reggio, Maurice GLBTQ Torino,
http://comitatagiordanabruna.blogspot.it/
Ecco i volantini distribuiti questo pomeriggio, mercoledì 8 aprile 2015, a Sommacampagna (VR), un po’ di sana contro informazione e sempre sotto la presa di posizione, contro l’incontro di domani 9 aprile a Sommacampagna, della Lista Civica Sommacampagna Popolare.
http://www.sommapop.org/le-nostre-battaglie/la-teoria-del-gender-la-minaccia-che-non-esiste
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Evviva l’ideologia del gender! (Che non esiste)
Che cos’è la teoria/ideologia del gender?
Contro la teoria/ideologia del gender è in corso una vera e propria crociata. Si racconta che un’oscura lobby di pervertiti sessuali ha raggiunto una posizione egemonica nell’ONU e nell’UE e vuole distruggere la famiglia naturale. Ma la teoria/ideologia del gender in realtà non esiste: è un’invenzione con cui il Vaticano, la Sentinelle in piedi, i gruppi antiabortisti, i movimenti integralisti cattolici contrastano le conquiste dei movimenti femministi, lesbici, gay, bisessuali trans, intersex.
Che cosa significa “gender”?
“Gender” in Italiano si traduce “genere”, ma le gerarchie cattoliche credono che il termine inglese confonda di più e faccia più paura. Genere non è un’ideologia, ma un concetto che ispira quel vasto campo di ricerca che si chiama studi di genere, al plurale, non teoria del genere. Le gerarchie cattoliche credono che parlare di questi studi al singolare possa farli maggiormente passare per un’ideologia compatta.
Che cosa sono gli studi di genere (o gender studies)?
Gli studi di genere utilizzano il concetto di genere in senso critico, per contestare quelle credenze dogmatiche secondo cui in natura esiste un solo modo di incarnare il genere maschile e femminile: la sottomissione delle donne agli uomini nelle famiglie eteropatriarcali. Secondo gli studi di genere non c’è un solo modo di essere uomini e donne, né un solo modo di costituire una famiglia, ma è sempre esistita una molteplicità di conformazioni fisiche, di identità, di desideri, di relazioni a cui è giusto riconoscere uguale dignità. Gli studi di genere ispirano quindi politiche antidiscriminatorie e di riconoscimento sociale per le minoranze sessuali.
Quali sono gli scopi della crociata anti-gender?
La crociata anti-gender osteggia le leggi antidiscriminatorie, le campagne di prevenzione educativa contro l’oppressione delle donne e delle minoranze sessuali, l’autodeterminazione procreativa delle donne.
Quali sono gli scopi di chi ha scritto questo documento?
L’ideologia del gender non esiste, ma se promuovere i diritti delle donne e delle minoranze sessuali e sfatare il mito secondo cui solo gli uomini e le donne eterosessuali regolarmente sposati vivono secondo natura significa aderire all’ideologia del gender, allora noi a questa ideologia aderiamo con convinzione! Per l’autodeterminazione delle donne, delle lesbiche, dei gay, delle persone bisessuali, trans e intersex, contro l’oscurantismo religioso noi urliamo a squarciagola: evviva la teoria del gender!
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Comunicato stampa
Comitata Giordana Bruna
Un blitz di cinque minuti per ricordare che la scuola italiana è laica, fondata su diritti di uguaglianza e non sull’odio e sulla paura.
Ieri sera 24 aprile a Villafranca una decina di attivisti/e della Comitata Giordana Bruna ha invaso la sala comunale dove, con il patrocinio di Provincia di Verona e Comune di Villafranca, si teneva una conferenza intitolata “Quale educazione per i nostri figli? La scuola e il consenso informato”. Apparentemente, un innocuo incontro a tematica neutra. Ma … gli “esperti” invitati all’iniziativa non lasciavano adito a dubbi sul tenore delle loro relazioni: Gilberto Gobbi, psicologo che “cura” le persone omosessuali, l’avvocato Claudio Corradi dei “Giuristi per la vita” e il moderatore, perla tra le perle, Alberto Zelger, consigliere comunale della Lista Tosi, integralista cattolico con tanto di associazione (Nicolò Stenone) e promotore dell’ordine del giorno, votato dalla maggioranza del consiglio comunale scaligero, in cui si invita a segnalare tramite un numero verde i docenti e le scuole dove si fa educazione sessuale parlando anche di orientamento sessuale e identità di genere.
Uno striscione aperto davanti al tavolo dei relatori, con lancio di coriandoli e volantinaggio in sala, hanno animato una serata che si preannunciava, a nostro avviso, piuttosto triste, con il solito attacco trito e ritrito (ma non per questo meno pericoloso) alla scuola laica che prevede l’educazione sessuale e la conseguente crociata contro i diritti delle donne, delle persone omosessuali e transessuali, delle famiglie “non naturali”.
E’ un’offensiva in grande stile, quella in corso, basta scorrere i titoli di alcuni incontri tenuti nel solo mese di aprile – “Gender, una minaccia per la famiglia”, tenuto il 21 aprile u.s. all’Istituto Salesiano San Zeno (titolare, tra l’altro, di numerosi progetti sociali); “Sarà ancora possibile dire mamma e papà?”, il 16 aprile u.s. in una sala parrocchiale in borgo Roma; il 9 aprile u.s. al cinema parrocchiale di Sommacampagna “Ideologia gender: un attacco all’uomo e alla famiglia” – con i relativi relatori, tutti “esperti” del calibro dei succitati, da Massimo Gandolfini, neurochirurgo supercattolico, ai vari legali dei Giuristi per la vita, a psicologi e psicoterapeuti come Gilberto Gobbi e Alberto D’Auria, sostenitori della “teoria riparativa”, e via dicendo.
La Comitata Giordana Bruna, costituitasi di recente proprio per contrastare gli attacchi sessisti, omofobi e transfobi portati avanti dalle associazioni cattoliche e dagli integralisti con la collaborazione non solo delle parrocchie ma anche delle istituzioni pubbliche (vedi i numerosi patrocini concessi da Comuni, Provincia e Regione Veneto in questo ambito), invita gli studenti e le studentesse, i/le docenti, i cittadini e le cittadine a segnalare ogni eventuale diffusione di materiale con contenuti discriminatori (anche occulti) nelle scuole di ogni ordine e grado.
La Comitata, che attualmente sta lavorando sulla controinformazione con volantinaggi sul territorio e interventi in Rete, proseguirà, ogniqualvolta lo riterrà necessario, con le azioni a difesa dei diritti e dell’autodeterminazione.
Video azione della Comitata a Villafranca di Verona
https://www.youtube.com/watch?v=yC6RTOmKDGM&feature=youtu.be
Articolo Arena di Verona sempre sull’azione a Villafranca
http://www.larena.it/stories/2597_villafranca/1146969_comitata_giordana_bruna_blitz_al_convegno_di_zelger/