Portale nazionale LGBT?
PORTALE NAZIONALE LGBT: TROPPO TARDI, TROPPO POCO
Dal 7 luglio è online il “portale di informazione antidiscriminazioni LGBT”, voluto dall’Unar all’interno della Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere 2013-2015. Portale pensato nell’ambito dell’asse comunicazione, in collaborazione con le associazioni LGBT italiane e realizzato dal Servizio LGBT della Città di Torino in qualità di segreteria della Rete Ready.
Forse però non tutti/e sanno che la nascita di questo portale era stata annunciata il 4 giugno 2015 con una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Si era arrivati a questo appuntamento già in ritardo: secondo i programmi iniziali, il portale doveva essere reso pubblico il 17 maggio 2014 e quindi aggiornato mensilmente con la pubblicazione di una pagina tematica. Dopo più di un anno dall’annuncio ufficiale, il sito viene messo online tagliato e censurato di molti suoi contenuti e percorsi tematici. Infatti il lavoro consegnato dal gruppo di redazione creato dalla Città di Torino conteneva 12 pagine tematiche, 12 gallerie di video, 12 gallerie di immagini, 51 articoli, 1575 schede di documenti suddivisi in 12 sezioni, 8 percorsi di lettura. Il portale che invece vediamo oggi al link www.portalenazionalelgbt.it ha una struttura diversa e contenuti limitati. Non solo: per la costruzione del sito, il Servizio LGBT della Città di Torino e il gruppo di redazione hanno organizzato 2 workshop per presentare il work in progress all’Unar, a 29 associazioni, ad esperte/i e a partner della Rete Ready; è durante questi workshop che si sono costruiti in maniera condivisa i contenuti e la struttura del portale (quel portale, non quello andato online senza una condivisione dei contenuti). La premessa fatta dall’Unar sul fatto che seguiranno aggiornamenti, inoltre, non ci rassicura affatto. Tanto più che, secondo quanto riportato da un organo di stampa, in futuro «ci sarà spazio anche per coloro che sono portatori di un orientamento culturale diverso rispetto ai responsabili del portale».
Non dimentichiamo poi che il ritardo nella pubblicazione online del portale non è stato un fatto isolato: si è accompagnato alla interruzione della formazione nell’ambito dell’asse Istruzione della Strategia nazionale LGBT. Formazione che il MIUR ha limitato alle figure apicali dell’amministrazione centrale, avocandone a sé la pianificazione ed estromettendo le associazioni.
Ci chiediamo perché un portale consegnato completo abbia dovuto aspettare un anno per la messa online e nonostante questo tempo sia ancora incompiuto. Molte persone che conosciamo, esperte e studiosi della materia, hanno contribuito con articoli ai contenuti del sito web, ma oggi non li ritrovano più al suo interno. Perché ogni volta che si parla di temi LGBT si arriva a ritardi, censure, modifiche? Come la legge Cirinnà, anche il portale, che poteva essere un grande passo in avanti per il nostro paese, si è trasformato in un pavido risultato di belle promesse.
Ci rendiamo conto che l’avvicendamento di diverse figure dirigenziali all’Unar abbia reso difficile la messa online del portale e siamo consapevoli che il nuovo direttore abbia trovato una situazione ormai in essere, ma ci sembra giusto informare correttamente rispetto a questa vicenda e chiederne conto alla politica. Chiediamo in particolare all’Unar e al Governo le ragioni del ritardo e delle censure operate e altresì che la strategia UNAR, di formazione e lotta contro le discriminazioni, interrotta in questi anni, senza apparenti ragioni, venga ripresa e potenziata.
E chiediamo l’intervento della Città di Torino, perché faccia sentire la sua voce di fronte al mancato riconoscimento del lavoro svolto dai suoi uffici e dai suoi collaboratori.
La vice presidente del Senato Fedeli alla presentazione del portale il 4 giugno 2015 disse: “Per presentare il Portale di cui oggi viene data una anteprima, occorre riprendere con chiarezza un punto di partenza. Bisogna dirlo in modo esplicito e senza esitazioni: la differenza è un valore. Non va tollerata, né accettata. Va riconosciuta e promossa.”
Ci chiediamo quando, oltre alle belle parole, potremo vedere i fatti.
Maurice glbtq Torino
Circolo glbte Pink Verona
Associazione Famiglie Arcobaleno
Rete Genitori Rainbow
Polis Aperta
Associazone radicale Certi Diritti
Associazione ALA Milano
Associazione Libellula Roma
Consultorio Transgenere